15 Dicembre 2023
La cronaca, le interviste e le lettere nei giornali. Tutto questo contribuisce a dare una forma alle opinioni che circolano su alcuni temi.
A loro volta orientano la percezione della realtà e il sentire comune.
Ci piaccia o no, è così.
Nel mio lavoro, conoscere il sentire comune è il primo passo per avviare un percorso di cambiamento della città, del quartiere, del territorio.
Perché mi trovo spesso a maneggiare questa dimensione, che ogni tanto diventa un ostacolo con cui fare i conti.
Le analisi tradizionali non riescono però a inquadrare questi aspetti. Ecco perché da alcuni anni ho creato un metodo per leggere e analizzare in modo sistematico la rassegna stampa.
Come funziona?
Vi mostro l’ultima evoluzione di questa tecnica applicata al lavoro in corso sul Piano della Mobilità Sostenibile di Palermo e i risultati a cui sono arrivato.
Ci sono tre fasi:
1. Decidere le fonti, il periodo e le chiavi di lettura
Per Palermo, abbiamo preso in esame più di 250 articoli, da 10 testate giornalistiche nazionali e locali, negli ultimi 15 mesi. Le chiavi di ricerca sono parole sui temi del Piano: #mobilità sostenibile; #mobilità attiva; #trasporto pubblico #ciclabile e così via.
2. Lettura qualitativa
Dal titolo fino al contenuto, ogni articolo è schedato con le parole chiave degli argomenti letti: argomento, luogo, persone. soggetti protagonisti.
3. Costruire una base-dati organizzata
(In excel, per capirci), dove è possibile incrociare tag e parole chiave per capire meglio quello che ci interessa.
E poi, come rappresentarlo? infografiche e mappe.
Alla fine, arriviamo ad avere una base dati organizzata. Le elaborazioni che ci interessano le possiamo raccontare con delle infografiche. Ma possiamo fare di più: rappresentare queste informazioni con alcune mappe tematiche molto facili da leggere.
Nel caso di Palermo, una mappa metropolitana con i temi caldi della mobilità e il “sentiment”, ovvero l’umore, il tono degli articoli – uno degli attribuiti dati dalla lettura degli articoli. Sentiment positivo quando si tratta di nuove progettualità, sentiment negativo in caso di polemiche e criticità.
Con questa tecnica è possibile capire:
Sono cose che tutti sanno, ma sono difficili da schematizzare. E soprattutto da portare dentro la progettazione di un piano urbanistico.
Nel mio lavoro, infatti, queste cose le devo conoscere. Non solo per “farsi un’idea”, ma per prevedere i problemi e gli ostacoli che il mio lavoro porterà in emersione. Non è una cosa da poco.
Alla prossima!
ps
Se vuoi approfondire, trovi qui il report completo di Palermo.
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Elaborazioni delle immagini: TPS pro – Vicky Solli e Stefania Manzo